Andare per funghi: tutto quello che c'è da sapere
Consigli, regole e soprattutto equipaggiamento adatto per essere veri raccoglitori e tornare a casa carichi di gusto
Una delle occasioni più comuni per camminare nel periodo autunnale (e non solo) è la raccolta dei funghi. Una passione condivisa da tantissimi toscani e versiliesi ma che ha delle regole ben precise e dei consigli utili da poter seguire per evitare brutte sorprese.
Partiamo dalle leggi: occorre un'autorizzazione che viene rilasciata dalla Regione Toscana e vale su tutto il territorio regionale (salvo eccezioni a livello comunale o di parchi e aree protette da verificare) per chi vuole raccogliere i funghi epigei spontanei al di fuori del Comune di residenza. Sul sito della Regione o al numero verde 800-860070 possono essere chiarite tutte le specifiche, la documentazione ed i costi delle autorizzazioni. Per approfondire leggi qui il nostro articolo dedicato nel dettgalio ai regolamenti e alle leggi per la raccolta di funghi. Il limite di raccolta giornaliero per persona è di tre chilogrammi a testa, e può essere effettuata da un'ora prima del sorgere del sole a un'ora dopo il tramonto.
E adesso i consigli a partire da accessori ed abbigliamento. Bastone, contenitore forato (in modo che le spore possano disperdersi nel bosco) e coltellino per pulirli appena colti, sono i tre strumenti indispensabili del cercatore di funghi. Oltre a lama e manico alcuni coltellini hanno addirittura un righello da 4 cm sul manico, che ti permette di misurare la lunghezza dei funghi (alcune specie sotto i 4 cm non si possono raccogliere), un pennellino con delle setole per pulire il fungo dalla terra e infine il moschettone per agganciare il coltellino alla cintura o allo zaino. Nella raccolta non devono essere usati strumenti come uncini e rastrelli che rovinano il micelio, lo strato superficiale del terreno e il sottobosco. L'abbigliamento è quello tipico del trekking a partire da scarpe adatte ed impermeabili e giacche che riparino dall'umidità spesso presente nei boschi.
Prima di partire è consigliabile documentarsi sull'itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche oltre a consultare i bollettini meteorologici. L'ideale (anche se c'è chi lo preferisce per la pace e la possibilità di tenere per sé i luoghi migliori) è di non andare mai da soli, perché in caso di emergenza il compagno può avvisare i soccorsi.
Come ultima raccomandazione alla fine della giornata è sempre bene far controllare i funghi raccolti agli addetti dell'ASL di competenza, evitando di fidarsi di luoghi comuni e leggende sul riconoscimento spesso molto pericolose.
08/11/2021